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Il termine autobloccante viene spesso utilizzato nel campo della tecnologia delle viti e madreviti, ma cosa significa esattamente e perché è rilevante? Esistono differenze importanti, in particolare per quanto riguarda le filettature multiprincipio e trapezoidali. Qui ti forniamo una spiegazione chiara e concisa.
Il termine autobloccante descrive una specifica condizione in cui la madrevite e la vite si muovono solo quando viene applicata una forza esterna. Senza questa forza esterna, rimangono in posizione e impediscono movimenti indesiderati. In molte applicazioni, questo comportamento garantisce che i carichi possano essere trattenuti in modo sicuro senza la necessità di elementi di bloccaggio aggiuntivi. In pratica, ciò presenta grandi vantaggi. In molte applicazioni, ciò significa che è possibile rinunciare a meccanismi di frenatura costosi e complessi.
L' effetto autobloccante si basa sulla combinazione del passo della filettatura e del coefficiente di attrito tra le superfici di contatto. A seconda dell'angolo del passo della filettatura e della resistenza all'attrito dei materiali, può svilupparsi un effetto autobloccante più o meno forte. Ciò significa che un certo passo o un coefficiente di attrito maggiore possono far sì che il dado si muova solo quando gli viene applicata una certa forza.
Le viti trapezoidali con singolo principio sono autobloccanti, ovvero la madrevite non può muoversi in modo indipendente a causa dell'angolo del fianco e dell'attrito radente. Tuttavia, l'autobloccaggio è possibile solo finché non viene superato l'attrito statico. L'attrito statico rappresenta la resistenza che impedisce alla madrevite di muoversi. Se questo viene superato da una forza esterna, il sistema perde la sua funzione autobloccante. Le filettature trapezoidali multiprincipio offrono una cosiddetta "inibizione residua" rispetto alle filettature a un principio. Ciò significa che un certo grado di stabilità è ancora presente senza forze esterne, sebbene in forma indebolita.
Per applicazioni che richiedono una maggiore manovrabilità, vengono spesso utilizzate viti multiprincipio, che generalmente non hanno autobloccaggio. In questo caso, la madrevite si muove facilmente sulla vite, rendendo questo tipo di filettatura ideale per i casi in cui sono necessarie regolazioni rapide e ripetute.
L'effetto dell'autobloccaggio può essere influenzato da diversi fattori. Questi includono, ad esempio, l'abbinamento dei materiali della madrevite e della vite: diverse combinazioni di materiali possono portare a diversi coefficienti di attrito e quindi influenzare l'effetto autobloccante. Anche la finitura superficiale, ovvero la qualità delle superfici di contatto, è un fattore importante: superfici più lisce riducono l'attrito e quindi l'autobloccaggio, mentre superfici più ruvide aumentano la resistenza all'attrito.
Anche i lubrificanti solidi presenti in tutti i materiali igus svolgono un ruolo decisivo. Le loro specifiche riducono l'attrito rispetto a una plastica standard fino a un certo livello e in modo costante per tutta la durata della madrevite. Inoltre, il carico assiale del sistema può influenzare indirettamente l'autobloccaggio. In caso di carichi maggiori, la pressione della madrevite sulla vite aumenta, il che può aumentare l'attrito e quindi l'autobloccaggio.
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